Il percorso espositivo, al piano terra e nella prima Galleria del Teatro dell’architettura Mendrisio, è scandito da una serie di sezioni tematiche, che si riferiscono al metodo di ricerca e progettuale dello studio di architettura svedese Arrhov Frick. Ciascuna sezione è corredata da numerosi disegni dagli autori e da grandi fotografie dell’artista svedese Mikael Olsson, che ha sviluppato una cifra personale nel suo modo di interpretare l'architettura, ovvero una radicale re-visione e ri-presentazione attraverso la mediazione della fotografia.
Fino a dicembre 2024 il Teatro dell’architettura Mendrisio verrà costantemente abitato e vissuto dagli studenti dell’Accademia che aderiscono all’atelier autunnale di progettazione Arrhov Frick e che, di settimana in settimana, allestiranno in mostra un archivio di progetti, ricerche e una serie di prototipi in scala 1:1.
Gli studenti e lo staff di atelier parteciperanno anche a seminari e laboratori condotti da esperti in vari ambiti disciplinari. Questi eventi creeranno una sorta di vera e propria agorà e contribuiranno alla realizzazione della mostra in divenire, intervenendo anche sulle condizioni ambientali e spaziali del Teatro dell’architettura stesso. L’intento è di riattivare le relazioni tra l’interno e l’esterno dell’edificio esplorandone i principi in riferimento alla sua costruzione, ad una riduzione del suo consumo energetico o anche ai fondamenti dell’architettura come lo spazio e la luce.
ARRHOV FRICK
Johan Arrhov (1979) e Henrik Frick (1977) hanno conseguito il master in architettura presso il KTH Royal Institute of Technology nel 2007 sotto la supervisione della professoressa Ana Betancour, che li ha introdotti ad un approccio al progetto innovativo e basato sulla ricerca. Insieme hanno fondato Arrhov Frick nel 2010 a Stoccolma, in Svezia e Carlos Nieto Cid (1977) ne è diventato socio nel 2017. Johan Arrhov e Henrik Frick tengono conferenze pubbliche nelle università e il loro lavoro è stato pubblicato in monografie e riviste di settore a livello internazionale, come 2G (n.77) e El Croquis (n.217). Lo studio ha ricevuto negli anni diversi riconoscimenti ed ha esposto in "Forest of Sweden" alla Biennale di Architettura di Venezia nel 2016.
Johan Arrhov dal 2021 è docente invitato in Progettazione all'Accademia di architettura di Mendrisio, dove insegna in un atelier orientato alla ricerca su argomenti legati alle costruzoni semplici, ai cambiamenti dei bisogni e dei comportamenti sociali, intesi come strumento per sviluppare proposte architettoniche appropriate e significative.
MIKAEL OLSSON
Mikael Olsson (1969) è un artista e fotografo, formatosi presso il Dipartimento di Fotografia e Cinema dell'Università di Göteborg tra il 1993 e il 1996. La fotografia di Olsson spesso ridefinisce i generi classici, concentrandosi sulla rievocazione della storia e sull'interazione tra passato e presente. Il suo libro d'esordio, Södrakull Frösakull (Steidl, 2011, con testi di Beatriz Colomina e Helena Mattsson), è un'indagine su due edifici di Bruno Mathsson, che crea un condensato di preoccupazioni moderniste orientate alla biologia, di cui le case sono un estremo concentrato svedese. La sua pubblicazione on | auf (Steidl, 2020) è uno studio fotografico sul padiglione degli architetti Herzog & de Meuron e dell'artista Ai Weiwei - un progetto che, secondo l'autore Péter Nádas, è caratterizzato dalla “tensione tra le facoltà visive e le convenzioni visive, la realtà della percezione e la realtà della visione, del concreto e dell'astratto”. Il rapporto tra percezione e rappresentazione è ulteriormente esaminato nella sua “opera semi-autobiografica” Olsson Mikael (Art and Theory, 2022). Olsson ha esposto in numerose mostre personali e collettive, sia in Svezia che all'estero. Ha collaborato con lo stilista giapponese Jun Takahashi e ha recitato in film del vincitore della Palma d'Oro svedese Ruben Östlund (The Square) e del regista italiano Luca Guadagnino (Suspiria). Olsson sta lavorando a un progetto in corso su Sigurd Lewerentz, che finora è stato divulgato nella mostra principale della Biennale Architettura di Venezia del 2018, dove Olsson ha esposto insieme all'architetta Petra Gipp, e nel libro LWRNTZ [work in progress] (Andersson Örn, 2022). Mikael Olsson è rappresentato dalla Galerie Nordenhake.