
Originario del Giappone, il coleottero giapponese (Popillia japonica) si è insediato in Svizzera a partire dal 2017, con il primo focolaio confermato nel sud del Ticino. Oggi la sua presenza è accertata e persistente anche a Mendrisio, che rientra ufficialmente nella zona infestata. La sua capacità di attaccare un vasto numero di piante, comprese specie agricole, ornamentali e forestali, lo rende una delle principali minacce per il paesaggio, il verde e l’economia agricola.
Gli adulti sono facilmente riconoscibili: tra 8 e 12 millimetri di lunghezza, torace verde brillante, elitre bronzee e cinque ciuffi di peli bianchi su ciascun lato dell’addome. Emergono da metà giugno e sono attivi fino a settembre, alimentandosi in gruppi sulle foglie, sui fiori e sui frutti. Le larve, che vivono nel suolo, danneggiano le radici delle piante erbacee e svernano nel terreno. Entrambe le fasi del ciclo vitale provocano danni severi.
La diffusione del coleottero avviene sia con il volo, sia – soprattutto – tramite lo spostamento di materiale vegetale contaminato. Piante con pane di terra, substrati organici, tappeti erbosi, compost e terra possono contenere uova o larve e trasportare l’insetto anche a grande distanza.
Per questi motivi, nella zona infestata sono in vigore restrizioni alla movimentazione di piante a rischio. È vietato spostare piante con radici in terra o in substrato organico (incluso il tappeto erboso precoltivato al di fuori della zona infestata e dalla zona cuscinetto alla zona indenne).
Le uniche eccezioni si applicano alle aziende professionali che, tra il 1° giugno e il 30 settembre, mettono in atto rigorosamente tutte le misure previste dall’Allegato 3 della Decisione generale per impedire la diffusione di Popillia japonica Newman (vedi allegato). Tra queste: produzione e stoccaggio in strutture a prova d’insetto, lavaggio delle radici, eliminazione del substrato e protezione delle superfici da infestazioni.
Il contenimento dell’infestazione non riguarda solo il mondo agricolo. Anche la popolazione ha un ruolo determinante. Chiunque osservi un coleottero sospetto – in giardino, nei parchi, in orti o spazi pubblici – è invitato a catturarlo con attenzione in un contenitore chiuso, senza danneggiarlo, e a segnalare il ritrovamento indicando data e luogo alla Sezione cantonale fitosanitaria, tramite l’apposito modulo.
Per chi intercetta l’insetto in giardino o in aree private, è possibile procedere alla raccolta manuale nelle ore più fresche della giornata, come il mattino presto o la sera tardi, quando gli adulti sono meno attivi. Gli insetti catturati devono essere congelati in sacchi ben chiusi per almeno due ore prima di essere smaltiti con i rifiuti solidi urbani. Questo metodo è efficace e riduce il rischio di diffusione accidentale.
Non bisogna utilizzare trappole artigianali, che rischiano di attirare più esemplari peggiorando la situazione locale. È altrettanto importante evitare la movimentazione di piante, terra, terriccio o compost da zone infestate ad altre aree, anche su piccola scala, per non favorire la propagazione del coleottero.
La Città di Mendrisio invita tutta la popolazione a collaborare responsabilmente per proteggere il verde, la biodiversità e la salute del territorio. La sfida è complessa, ma la risposta può e deve essere collettiva: solo attraverso la partecipazione attiva di ciascuno si può limitare l’impatto di una delle specie invasive più pericolose per il nostro ambiente.
Per maggiori informazioni o per segnalazioni specifiche, è possibile contattare l’Ufficio Verde pubblico al numero 058 688 34 94 (David Mutti, Oscar Weidmann) oppure via e-mail all’indirizzo neobiota@mendrisio.ch.