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Migrazioni verticali. La montagna ci salverà?

Di Andrea Mambretti e Gianni Tartari.

Mendrisio

  • 18:30

Presentazione del libro (Donzelli ed, 2024).

Oggi la pressione posta dal cambiamento climatico sulle città bollenti e inquinate fa emergere con più evidenza una diffusaaspirazione a trasferirsi in montagna, in modo permanente o per lunghi periodi all’anno. La verticalità entra così in queste forme di nuova mobilitàumana. Chi sono dunque, e chi saranno nel prossimo futuro, i «migranti verticali»? Con un approccio transdisciplinare – dalla sociologia alla climatologia, alla geografia economica e alle scienze ambientali – e sulla base di dati scientifici originali, questo volume collettivo prova a tracciare un profilo delle diverse categorie di persone spinte verso la montagna. Se la montagna attira nuovi abitanti, al tempo stesso si va però fragilizzando: frane, eventi estremi, abbandono dei terreni, siccità, invecchiamento delle popolazioni locali. La montagna non ci salverà, dunque, a meno che prima le città non la aiutino a salvare se stessa, a ritrovare il suo ruolo paritario ed ecosistemico con la pianura, dentro nuove forme di equilibrio.

Interventi di:

Andrea Membretti, dottore di ricerca in Sociologia, è tra i fondatori di Riabitare l’Italia e insegna Sociologia del Territorio all’Università di Pavia

Gianni Tartari, ambasciatore dell’European Climate Pact e già dirigente di ricerca del Consiglio nazionale delle ricerche ed è tra i promotori del progetto MICLIMI

Marco Modica, Associate Professor in Applied Economics at GSSI

Mauro Varotto, Professore di Geografia all'Università degli Studi di Padova

A cura di:
LabiSAlp
Laboratorio di Storia delle Alpi - LabiSAlp
USI - Accademia di architettura di Mendrisio