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Educare alla libertà e alla speranza

Un momento di riflessione

Mendrisio

  • 17:30

Partendo dalla citazione di Montaigne «Mieux vaut une tête bien faite qu'une tête bien pleine», rifletteremo sul tema dell'apprendimento e della formazione in senso lato. La formazione di una persona e la sua crescita è naturalmente molto di più di un semplice accumulo di informazioni o di un sapere nozionistico. Educare è un atto di speranza perché significa riporre grande fiducia nel futuro e nel potenziale delle nuove generazioni. Significa mettere i giovani e le giovani nelle condizioni di acquisire competenze, maturare consapevolezza e sicurezza, fugare timori, rafforzare la propria personalità, scoprire veramente di che cosa sono capaci, per affrontare le sfide quotidiane e non soccombere al primo ostacolo. L'acquisizione del sapere è anche strumento di libertà, perché consente di scegliere il meglio per sé stessi e per gli altri, immaginando scenari nuovi. In un mondo e in un tempo in continua trasformazione e accelerazione, sempre più convertiti alla dimensione digitale, la questione dell'educazione e della formazione è cruciale. E non riguarda solo i giovani, perché l'apertura sul futuro è un ventaglio di possibilità che si offre a tutte e a tutti.

Relatori: 

  • Mons. Alain de Raemy. Vescovo, amministratore apostolico della Diocesi di Lugano 
  • Marco Di Feo, Filosofo
  • Daniele Parenti, Direttore del Centro di risorse diattiche e digitali, Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport