Cent'anni fa, durante il biennio 1925-1926, in Italia si consolidava definitivamente il regime fascista. Il movimento fondato da Benito Mussolini nel marzo 1919 a Milano si caratterizzò fin dagli albori per i suoi tratti antidemocratici, violenti ed eversivi. La marcia su Roma del 1922, il delitto Matteotti e le «Leggi fascistissime» del 1926 diedero inizio al cosiddetto «Ventennio» che segnò anche una cesura nei rapporti tra il cantone Ticino e la vicina Italia. Il periodo 1920–1945 è al centro del ciclo di conferenze promosso dalla Biblioteca cantonale di Mendrisio e articolato in quattro appuntamenti.
Nel terzo incontro, Fabio Soldini approfondirà il tema della politica culturale promossa dall'Italia fascista nei confronti della Svizzera italiana durante la Seconda Guerra mondiale, in particolare attraverso l'opera del Circolo di lettura, diretto a Lugano da Giambattista Angioletti. Soldini affronterà inoltre il capitolo dell'ampio e fecondo apporto di molti fuoriusciti italiani alla vita culturale del Cantone.
Relatore: Fabio Soldini. Ha insegnato italiano nel Liceo 1 di Lugano, che ha diretto dal 1977 al 1980. Si occupa di storia e critica letteraria, in particolare del Settecento veneziano e dell'opera letteraria dei fratelli Gasparo e Carlo Gozzi.
In dialogo con: Maria Grazia Rabiolo, giornalista.