
Il volume è dedicato a uno dei primi capolavori di Mario Botta, la casa monofamiliare a Ligornetto, realizzata a metà degli anni Settanta, con poche risorse ma molta sapienza costruttiva, per due giovani committenti ticinesi. Il giovane architetto, allora poco più che trentenne, fa un uso spartano della forma, riduce il volume a un parallelepipedo con una grande loggia rivolta verso il paese volgendo in forma moderna un’architettura di carattere vernacolare ampiamente diffusa sul territorio. Utilizza poi materiali “poveri”, che nobilita ricorrendo al colore, com’era in uso nelle case dei contadini. Nella distribuzione degli spazi interni il richiamo è invece alle soluzioni più moderne adottate dai maestri del Movimento Moderno. Il risultato è un manufatto che stupisce ancora oggi.
Programma:
- Saluto del direttore Walter Angonese
- Introduzione di Franz Graf e Britta Buzzi
- Intervento di Jacques Gubler
Segue una tavola rotonda con:
- Mario Botta
- Martin e Elisabeth Boesch
- Alberto Nessi
- Danilo e Giuliana Bianchi
Moderano Franz Graf e Britta Buzzi in una discussione aperta con il pubblico.