Le processioni della Settimana Santa, attestate dalla seconda metà del XVII secolo, si svolgono all’interno del Borgo di Mendrisio la sera del giovedì e del Venerdì Santo. Per quest’occasione l’illuminazione stradale viene soppressa e nelle contrade si diffonde la tenue luce dei “trasparenti”, dipinti traslucidi in tela montata su “casse” illuminate dall’interno, di forme e dimensioni diverse, che sovrastano il percorso della processione e che raffigurano episodi del Vangelo o dell’Antico Testamento. La sera del giovedì circa 270 figuranti mettono in scena la Passione di Cristo; vi prendono parte cavalieri, soldati romani e personaggi biblici che indossano sfarzosi costumi. La sfilata è caratterizzata dalla mancanza di dialoghi tra i personaggi, i quali si limitano a esprimersi tramite gesti e atteggiamenti silenziosi.
La processione del venerdì è austera e solenne ed è maggiormente intrisa di spiritualità; vi partecipano oltre settecento persone suddivise in membri delle due confraternite e delle associazioni religiose. I portatori incedono con il simulacro del Cristo Morto e quello della Vergine Addolorata, davanti ai quali il pubblico tradizionalmente si inchina. Tre corpi musicali accompagnano la sfilata, intonando brani funebri di grande suggestione. Aprono e chiudono la processione i tamburi dei battistrada a cavallo. Le processioni della Settimana Santa vengono precedute dal Settenario, una cerimonia religiosa durante la quale si celebrano i Sette Dolori di Maria.
Il 12.12.2019 l'UNESCO ha iscritto le processioni della Settimana Santa di Mendrisio nella Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell'umanità.
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