Arte

A Mendrisio pittura, scultura e architettura si mescolano dando vita ad opere e a percorsi artistici e culturali unici.

La Città di Mendrisio è sinonimo di arte e cultura. A Mendrisio e nei suoi splendidi quartieri è possibile scoprire un varietà di itinerari artistici e culturali unici, i quali hanno saputo conservare la propria identità valorizzandone le caratteristiche grazie ad opere di ammodernamento o di restauro.

A Mendrisio è imperdibile una visita alla scoperta del Borgo storico, dove un intreccio di case antiche con ingressi abbelliti da eleganti portali d’epoca, stradine e portoni che si affacciano su cortili interni, raccontano un passato di grandi tradizioni. All’esterno del nucleo sorge Villa Argentina, costruita negli anni 1873-74 da Antonio Croci come dimora personale per Giovanni Bernasconi, un mendrisiense arricchitosi in Argentina. Sul retro di Villa Argentina, si trova l'ampio parco che tra la sua ricca vegetazione vanta alcuni alberi secolari, come i pini neri inseriti su proposta del grande naturalista Luigi Lavizzari, oppure il grande tasso comune e il cedro himalaiano. 

Verso il lago, a Capolago, si può intraprendere un percorso alla scoperta dell’artista Carlo Maderno il quale lasciò il suo paese appena ventenne per trasferirsi a Roma per lavorare con lo zio Domenico Fontana di Melide. Dapprima stuccatore e scalpellino, poi ingegnere e architetto, collaborò all’innalzamento degli obelischi del Vaticano, di Santa Maria Maggiore, di San Giovanni in Laterano e piazza del Popolo. Dal 1591 partecipò alla costruzione del palazzo del Vaticano. 

A Rancate, costeggiando il fiume Laveggio, si giunge nella zona del mulino e della masseria. Tipico insediamento agricolo, risalente al 700, presenta vari elementi della tradizione contadina e artigianale del passato, come la segheria e le tre macine azionate delle rispettive ruote idrauliche, il forno del pane e vari locali adibiti ad abitazioni, cantine e depositi. 

Salendo a Besazio, nella Chiesa di S. Antonino, costruita sulla collinetta ove sorgeva un tempietto dedicato a Giove, si possono ammirare gli affreschi restaurati dal pittore Silvano Gilardi, come anche i reperti archeologici paleocristiani.

Ad Arzo, le celebri cave di marmo sono un luogo ricco non solo di formazioni rocciose, ma anche di storie e vissuti umani. Per quasi sette secoli, il duro lavoro di cavatori e scalpellini ha segnato intere generazioni della zona. Per mantenerne viva la memoria, è stato creato il Sentiero del Marmo, un percorso tra le antiche cave disseminate sul Poncione di Arzo, accompagnato da pannelli didattici che offrono interessanti spunti su diverse tematiche legate alle cave.

Il sentiero geo-paleontologico Monte San Giorgio, patrimonio dell’umanità UNESCO, riporta ad un mondo perduto risalente a più di 200 milioni di anni fa in uno dei più importanti giacimenti di fossili al mondo. Punto di partenza del sentiero didattico è Meride, sede del Museo dei Fossili. Da qui si prende il sentiero nel bosco, costellato da una serie di tavole esplicative sparse sul percorso illustrerà nel dettaglio la storia di questo luogo straordinario.

A Tremona, il parco archeologico è ormai ben noto per gli scavi che vi si svolgono annualmente da oltre vent’anni. Nel tempo, archeologi e volontari hanno portato alla luce i resti di un insediamento di collina e migliaia di reperti, che consentono di capire le abitudini, ma anche come venivano costruite le case ed in quali condizioni vivevano i signori e i contadini. 

Sulla strada tra Rancate e Stabio si giunge a Ligornetto. Arrivando dall’inizio del paese, sulla destra sorge Casa Pessina. Ad attirare l’occhio sono le sculture in giardino, dove si ergono le statue di Ivo Soldini, oltre al gatto di Remo Rossi. Da non perdere, la Cappella di S. Giuseppe o Madonna della Cerva sita nel luogo dove anticamente sembra esistesse un piccolo tempio dedicato a Mercurio, sostituito poi da un edificio religioso documentato nell'anno 844. 

Spostandosi a Genestrerio, imperdibile è la Chiesa parrocchiale, costruita tra il 1651 al 1689 sul sedime della vecchia chiesa probabilmente quattrocentesca. Nell’ottocento hanno avuto luogo i lavori dell’architetto Luigi Fontana che ha disegnato i pavimenti e il pulpito, il sagrato esterno e l’abside. Illustri sono gli interventi di Mario Botta, il quale ha progettato: nel 1962 la nuova casa parrocchiale abbattuta in seguito all’allargamento della strada cantonale, nel 1969 la nuova sacristia con il porticato di congiunzione e nel 1999 la nuova facciata, costruita poi nel 2002 e completata con un portale in bronzo dello scultore Selim Abdullah realizzato nel 2008.