Cave di Arzo

Le prime documentazioni delle Cave di Arzo risalgono al 1500 circa. L’attività di escavazione del marmo, gestita da sei generazioni da parte della famiglia Rossi, s’interrompe nel 2009. Poi, all’inizio del 2017, il Patriziato – storico proprietario delle cave – annuncia la futura ripresa dell’attività. Nel giugno dello stesso anno si costituisce l’associazione Cavaviva e in settembre, al termine di corposi lavori di riqualifica del luogo, si assiste al risveglio delle cave. Attualmente sono fruibili:

  • l’anfiteatro naturalistico – il paesaggio dell’anima
  • il laboratorio – il percorso della lavorazione
  • i bagni imperiali
  • l’area picnic Belvedere
  • il sentiero della pietra.

Broccatello e Macchiavecchia

Due brecce sedimentarie estratte ai piedi del Poncione d’Arzo
La Macchiavecchia è un calcare pregiato dalle diverse tonalità cha vanno dal giallo al rosso, fino al grigio. Il Broccatello invece si distingue per il suo colore acceso, prevalentemente rossastro in cui è facile trovare fossili, come ad esempio conchiglie bivalvi. Broccatello e Macchiavecchia hanno girato il mondo arricchendo piazze, portali (oggetto della pubblicazione edita nel 2008 “Arzo. Memoria di pietre”), edifici, pubblici e privati, luoghi di culto e non.

Correlati

Ultimo aggiornamento: 17.08.2020