DIXIT

Tipo di ricerca

Nell’ambito del progetto “Comuni in salute” e del Progetto cantonale “Intervento precoce”, il Dicastero politiche sociali cittadino mette in atto una politica di promozione della salute e di prevenzione che tocca la popolazione giovanile. A questo scopo è stata pensata ed attuata una ricerca tra i giovani, per raccogliere dati, vissuti, impressioni e punti di vista, i più attendibili e autentici possibili. Il progetto è stato coordinato da Radix Svizzera Italiana e supportato dall’Ufficio del sostegno a enti e attività per le famiglie e i giovani, nell’ambito della Strategia cantonale di prevenzione della violenza che coinvolge i giovani (2017-2020).

Finalità della ricerca

La ricerca si è posta l’obiettivo di fornire un quadro della situazione del territorio rispetto ai bisogni, interessi e aspettative future dei giovani che lo vivono. I risultati emersi hanno, successivamente, permesso di tracciare le linee guida d’interventoche le istituzioni hanno/stanno cercando di mettere in atto in favore della popolazione giovanile.

Riferimenti teorici e metodologici

I principi teorici alla base della metodologia utilizzata sono quelli della ricerca tra pari “peer to peer”, mentre un’azione d’indagine ha preso spunto dalla psicologia positiva, nello specifico si è fatto riferimento al concetto di esperienza ottimale e di massima gratificazione denominata “flow”.

I coordinatori e il gruppo di ricercatori “peer to peer”

Il progetto è stato seguito e coordinato dal sociologo Stefano Laffi e dal collega David Guazzoni, della Cooperativa Codici di Milano. A tutti gli incontri era sempre presente un operatore di Radix e un animatore del Centro Giovani ha cooperato attivamente ai lavori.
Un gruppo di 12 giovani (5 ragazze e 7 ragazzi), successivamente diventato di 11 (5 ragazze e 6 ragazzi) di età compresa fra i 16 e i 19 anni hanno partecipato con grande interesse e costanza alla ricerca e agli incontri previsti (alle riunioni erano sempre presenti almeno in 9). I partecipanti sono stati selezionati seguendo il profilo indicato dal sociologo coordinatore. Il gruppo di lavoro aveva un buon livello d’eterogeneità, i ragazzi provenivano da diversi contesti sociali e portavano ognuno un diverso background. Molti di loro non si conoscevano all’inizio del percorso, ma successivamente hanno instaurato buoni rapporti l’uno con l’altro.
Ciascuno con la propria personalità e la propria esperienza ha contribuito al processo di elaborazione dei vari questionari da sottoporre ai giovani intervistati, come pure si è ben prestato ad una critica costruttiva dei diversi aspetti del lavoro d’indagine.

Sviluppo delle ricerca

Da gennaio a giugno 2018, il gruppo ha partecipato a 10 incontri (uno ogni due/tre settimane circa) al Centro Giovani. I primi 2 sono stati riservati alla formazione degli intervistatori e alla metodologia da applicare durante la raccolta dati. Gli incontri successivi sono stati dedicati al confronto, all’analisi dei dati emersi, all’individuazione di nuove strategie e di cambiamenti metodologici quando necessario. Sono state inoltre rielaborate le diverse esperienze vissute dai ragazzi durante le ricerche sul campo, svoltesi in differenti luoghi e contesti aggregativi.

Contesti sociali d’aggregazione idonei alla raccolta dati

Le interviste sono state effettuate in diversi luoghi di ritrovo o esercizi pubblici, individuando e partecipando agli eventi già presenti e offerti dal territorio in un dato periodo, rinomati per essere di maggiore affluenza giovanile. Le mete scelte sono state le seguenti: Midnight, fuori dai bar alla sera (anche oltre confine), il carnevale, fuori dalla scuola secondaria, nei centri commerciali, durante una cena fra giovani e nel Centro Giovani di Mendrisio con i suoi abituali frequentatori.

Gli intervistati

400 ragazze e ragazzi diversi hanno risposto ai vari questionari elaborati per sviluppare i temi della ricerca. Gli intervistati erano compresi in una fascia d’età tra i 14 e i 20 anni.

Strumenti di ricerca

Gli strumenti utilizzati per raccogliere i dati sono stati di due tipi: qualitativo e quantitativo. Gli strumenti qualitativi erano i diari con racconti in prima persona, la cena di parole, il muro e i tabelloni dove ognuno era libero di esprimersi su una selezione di 16 immagini evocative. Gli strumenti quantitativi sono stati principalmente le inchieste e le indagini svolte tramite la raccolta dati, aggiornabile e rielaborata all’istante grazie all’utilizzo dello smartphone con questionari online attraverso l’applicazione “Survey Monkey”. In totale sono state svolte 11 missioni di ricerca

Ambiti di ricerca

Il gruppo di ricerca ha indagato e esplorato le forme di benessere e malessere percepite e i relativi vissuti di felicità e infelicità. L’attenzione è stata inoltre rivolta al rapporto tra trasgressione e divertimento e all’immaginario che i giovani hanno nei confronti della città di Mendrisio, nonché sulle loro aspettative per il futuro.

Esiti della ricerca

Il benessere per i giovani

  • Libertà, tranquillità, natura, spazi liberi ed accessibili.
  • Le relazioni con gli altri (amore, amicizia).
  • Passare del tempo con gli amici, stare insieme.
  • Attività espressive e attività sportive.
  • Centro giovani.
  • MidnightSport.
  • Centri commerciali.

Il malessere per i giovani

  • Disordine, caos, luoghi affollati.
  • Timore di essere giudicati.
  • Polizia e scuola quando associate a controllo, vincoli e limitazioni delle libertà.
  • Trasporti pubblici insufficienti.
  • Solitudine, tristezza e la paura di non trovare sostegno.
  • Mancanza di coinvolgimento nelle decisioni che li riguardano.
  • Esperienze negative di apprendistato, talvolta non formative professionalmente.

Vivere a Mendrisio

  • Mendrisio: città percepita da alcuni giovani come vuota, desolata, dove non c’è nulla se non gli anziani.
  • Forte senso di isolamento, pochi spazi e opportunità.
  • Polizia percepita come troppo invadente.
  • Mezzi di trasporto: per alcuni insufficienti, per altri c’è un’idonea organizzazione. Traffico mal sopportato.
  • I centri commerciali come piazze ideali, molto curate, di incontri fra pari.
  • Proiezione 2025: vivere altrove «Mendrisio sta stretta». Futuro visto come libertà di espressione, realizzazione di affetti e lavoro, (realizzazione economica non è una priorità).
  • Desiderio di cambiamento legato a spazi liberamente fruibili, dove non avere limiti legati alle attività (orari, volume della musica, regolamenti), si avverte la mancanza di questo a Mendrisio.

Divertimento, senso del limite e trasgressione

  • Divertimento associato a relazioni sentimentali e di amicizia e a situazioni di gruppo immerse in spazi aperti o feste.
  • “Normale” trovarsi a bere qualcosa con gli amici (almeno tre drink a serata).
  • Per alcuni sono importanti anche i locali, dove poter ascoltare musica.
  • Al crescere dell’età cresce l’esperienza diretta del consumo di alcool, tabacco e cannabis (già a 15 anni riguarda 1/3 dei ragazzi raggiunti), mentre si azzera la quota di chi dice di esserne lontano.
  • Il consumo, rappresenta anche la forma più evocata di trasgressione nominata dai ragazzi.
  • I ragazzi riconoscono una linea di confine, ognuno sa di poter eccedere, rispetto a tanti tipi di consumo, cioè sostanze, ma anche il cibo (dal cibo spazzatura all’eccesso di dolci), gli smartphone , i videogiochi e il computer.
  • In tutte le situazioni è il corpo il sensore naturale dell’eccesso.
  • Eccedere però è diverso da «trasgredire», che ha alcuni significati positivi: è un modo per fare qualcosa di diverso per sé, per andare oltre i propri limiti è una sfida anche al mondo degli adulti.
  • La trasgressione permette di assaporare la libertà, di provare benessere, euforia e un senso di realizzazione. Il controllo e il giudizio sono due fattori importanti collegati alla trasgressione.

Sviluppi operativi

Centro GiovaniPartendo dalle suggestioni che le azioni di ricerca facevano emergere di volta in volta e in linea con la metodologia inclusiva e partecipativa del progetto, il centro giovani già metteva in atto, simultaneamente, cambiamenti nella gestione delle attività e negli allestimenti di alcuni spazi. La ricerca stava già trasformando, durante il suo evolversi, un proprio oggetto di indagine. Alcuni esempi concreti:

  • Gli animatori hanno concordato, progettato e realizzato, insieme ad un gruppo di giovani, uno spazio fitness al centro.
  • Sono stati realizzati diversi eventi di musica, ballo e altre discipline progettati e organizzati insieme agli stessi giovani che ne avevano espresso il desiderio o suggerito l’iniziativa.
  • La concessione gratuita e in autonomia degli spazi del centro a gruppi di ragazze/i (per coltivare passioni, fare attività o realizzare progetti), è diventata una prerogativa peculiare del Centro Giovani di Mendrisio.

Politiche giovanili e della famiglia

L’analisi e gli spunti della ricerca stanno indirizzando le politiche della città per quanto riguarda i giovani, l’infanzia e le famiglie. Oltre alla condivisione del metodo inclusivo e partecipativo, sulla scia di Dixit sono partiti diversi progetti per far fronte alle sollecitazioni fornite dalle visioni e dai vissuti che i giovani hanno del proprio territorio. Inoltre non sono state ignorate quelle criticità emerse che possono essere affrontate solo con politiche lungimiranti a favore del benessere della famiglia, la più importante istituzione educativa, nella quale crescono e sviluppano la propria personalità e identità i futuri giovani. Alcuni esempi concreti:

  • Si cerca di favorire e stimolare i giovani a prendere iniziative ed elaborare proposte. Per un anno è stato costituito un Forum giovani che ha prodotto un documento, sottoposto al municipio, con suggerimenti e specifiche richieste.
  • Si sostengono singoli progetti attraverso consulenze, supporto organizzativo e indirizzando a specifici uffici (ad esempio UFaG per finanziamenti attraverso la legge giovani).
  • Costituzione Rete Infanzia Mendrisio, la ricerca ha dato forza ad un percorso complesso e necessario per il territorio.
  • Adesione alla rete internazionale e al progetto “La città delle bambine e dei bambini”.

Con DIXIT Mendrisio riceve il premio “Comune sano-Città sana” 2020

Assegnato per la quarta volta a livello svizzero, il premio mira a sostenere i progetti esemplari che inducono/stimolano la popolazione ad adottare comportamenti favorevoli al benessere e alla promozione della salute.
A partire dalle 20 candidature presentate, le giurie regionali hanno scelto 7 progetti finalisti e la giuria nazionale ha designato 4 vincitori.
La Città di Mendrisio si è dunque classificata tra i primi posti, aggiudicandosi l’importante riconoscimento grazie al progetto DIXIT attuato dall’Ufficio famiglie e giovani.

* RADIX: assegnazione del premio 2020

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Ultimo aggiornamento: 31.08.2020