Non c’è società forte, giusta e inclusiva che non fondi il suo sviluppo sulle pari opportunità. Gli enti pubblici svolgono un ruolo esemplare nella promozione della parità salariale e possono lanciare un chiaro segnale anche ad altri datori e datrici di lavoro, sia in ambito pubblico sia privato.
Così ha fatto la Città di Mendrisio che nel 2021 ha sottoscritto la Carta per la parità nel settore pubblico, dopo avere condotto una verifica delle condizioni salariali al suo interno. L’analisi è stata effettuata da un revisore indipendente sulla base di uno standard riconosciuto, il cui esito è risultato positivo sia per l’amministrazione cittadina, sia per le Aziende industriali (AIM).

Che cos’è la Carta per la parità salariale nel settore pubblico?

È uno strumento che induce chi lo sottoscrive a rafforzare l’impegno verso la parità salariale nel proprio ambito di competenza, sia in qualità di datore di lavoro, sia di committente pubblico o di ente che eroga sussidi. La Carta è stata varata nel 2016 dal Consigliere federale Alain Berset unitamente ai governi cantonali e comunali e nel 2018 ha ricevuto il riconoscimento United Nations Public Service Award. La Carta è stata firmata dalla Confederazione e da una serie di Cantoni e Comuni svizzeri. Mendrisio è la seconda città in Ticino a compiere questo passo.

Incentivo per le aziende

In base alla Legge federale sulla parità dei sessi del 24 marzo 1995 e alla sezione entrata in vigore nel luglio 2020, le imprese che occupano 100 o più lavoratori e lavoratrici hanno l’obbligo di eseguire un’analisi della parità salariale. Quale incentivo, la Confederazione mette a disposizione gratuitamente lo strumento elettronico standardizzato Logib per verificare in modo anonimo, semplice e sicuro se in seno alla propria impresa sia rispettata la parità retributiva. Logib è disponibile in due moduli, uno per le imprese da 2 a 49 dipendenti e l’altro per quelle che occupano più di 50 dipendenti.